BARTOLOMEO SCAPPI- il cuoco del Papa

 Pio V sebbene si nutrisse in modo frugale aveva il cuoco più raffinato del Rinascimento: BARTOLOMEO SCAPPI.

ci troviamo a metà del 1500 e l'evoluzione della cucina europea era in mano a lui, fu un innovatore introducendo ingredienti sconosciuti provenienti dalle Americhe o prodotti fino ad allora trascurati come il burro, la    panna montata, le frattaglie, creò i brodi con le erbe povere come l'ortica o gli asparagi selvatici, ma anche ravioli e tacchino ripieno animale sconosciuto in Europa.

scrisse a fine carriera un ricettario , il primo libro illustrato di gastronomia della storia dal titolo OPERA DELL ARTE DEL CUCINARE.

Bartolomeo scappi stesso fu l'autore anche delle illustrazioni, ben 27 tavole illustrate della cucina rinascimentale ,dalle stoviglie all affumicatura, dalle rotelline per la  pasta allo spiedo multiplo creato per lui da Michelangelo .

contiene centinaia di ricette a base delle più svariate carni, dal pollo al vitello ,dal cervo all orso, dal cappone alla gru, grande spazio alle minestre ,alla pasta ripiena e alle spezie.

nelle tavole illustrate troviamo anche la    raffigurazione della prima forchetta , il primo esempio di impanatura e infarinatura delle carni. cucinava per reali di tutto il mondo compreso il potentissimo carlo V, banchetti faraonici con infinite pietanze caratterizzate dal suo estro.

Bartolomeo scappi inventò la pizza rinascimentale nulla a che vedere con la  nostra pizza ma per i più curiosi vi metto gli ingredienti consoni ai gusti di quel tempo tipicamente agrodolci.

ingredienti: mandorle, uva passa, fichi, pinoli e datteri, si pestano e si mescolano con l'acqua di rose.

si aggiungono i rossi d'uovo, i mostaccioli napoletani , zucchero e cannella, il tutto si mescola formando una pasta dallo spessore di un dito e poi si inforna . 

la  Roma rinascimentale brillava anche In campo gastronomico.

Bartolomeo scappi morì nel 1577, fu sepolto nella chiesa dedicata ai cuochi e ai fornai ,santi Vincenzo e Anastasio alla regola, lasciandoci un'enorme eredità.