LA BUCA DI RIPETTA storie di vita semplice








Roma non è solo monumenti , musei, chiese e palazzi nobiliari, Roma è anche un insieme di storie familiari che amo e che sento L irrefrenabile bisogno di fissarle su carta , di intrappolare i ricordi, la memoria storica delle piccole ma grandi cose, prima che svaniscano per sempre nel tempo. Questa è una di quelle è “ la semplice e pura” storia di Bruno e Paolo. Bruno è il più piccolo della famiglia , orfano di madre cresce con la sorella più grande . Finisce la guerra e bisogna lavorare per vivere.



Fa il cameriere in un ristorante del centro a Roma , e tra 1000 sacrifici e rinunce , si sposa , mette al mondo Paolo e realizza il suo sogno: compra un ristorante e lo apre nel 1955. Il ristorante non è in un posto qualsiasi e’ in via di Ripetta 36 , il ristorante è la Buca di Ripetta . Bruno con suo figlio Paolo appena 14 enne , occhi azzurri e vispi , alto e asciutto, dedicheranno tutta la loro vita alla Buca 



. Il locale è piccolo , fatto ad archi con panche per tutto il perimetro come era nei primi del ‘900 quando la sora Nì aveva una locanda con posti letto al piano superiore. Si andava a fare la spesa con un vecchio sidecar, c’era un solo cameriera , la mamma Anna in cucina e Paolo fra i tavoli 




.Ben presto la Buca diventó luogo di ritrovo di artisti di ogni genere , attori, politici , nobili a volte decaduti a volte no . Ecco che al ristorante arrivano Guttuso , elsa morante, Moravia, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti , Tina Pica che spesso il mangiare lo portava a casa abitando lì vicino , Giorgio Albertazzi , la Vanoni , Delia Scala con tutta la sua compagnia teatrale dopo aver finito le repliche al teatro sistina . Sia chiaro questi erano clienti abituali!!! 




Paolo oggi è un fiume in piena di racconti , aneddoti , di storie finite male e di storie finite bene passate tutte per il suo locale , racconta con entusiasmo di bambino , in un’alternanza di occhi lucidi e malinconia . “ Paolé, Paolettì buonasera! Che devo magna’ oggi”? Esclama Alberto, Alberto Sordi . “ dimmelo tu che devo magna’ , me fido ,….. guarda che faccia da lavoratore che hai !!!” Era il 1962 e Paolo sente la sua voce riecheggiare nei ricordi come fosse ieri . 


PS questa è solo una goccia nel
Mare dei ricordi di Paolo che spero presto potrò raccogliere , fissare e tramandare a chi le vorrà apprezzare , storie di una famiglia , di un locale e di una Roma sparita . ❤️❤️





Commenti

  1. le storie di famiglia sono sempre le più belle , grazie laura che ci fai rivivere questi momenti.

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  2. roma con la j sei proprio brava . tutto qui

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  3. locale mitico ,ci sono stato tante volte

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  4. numero uno il grandissimo Paolo

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  5. che argomenti originali in questo blog. sei unica

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  6. la buca di ripetta, si mangiava benissimo una cucina romana toscana ed emiliana

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  7. Paolo di un umorismo sopraffino, gente buona di animo.

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