Gli acquedotti Romani



 


"Chi vorrà considerare con attenzione la quantità delle acque di uso pubblico per le terme, le piscine, le fontane, le case, i giardini; la distanza da cui l’acqua viene, i condotti che sono stati costruiti, i monti che sono stati perforati, le valli che sono state superate, dovrà riconoscere che nulla in tutto il mondo è mai esistito di più meraviglioso

LA MAGNIFICENZA DEGLI ACQUEDOTTI ROMANI   Così il celebre scrittore e governatore romano Plinio il Vecchio, parlando di un’opera ingegneristica così evoluta e spettacolare come gli acquedotti romani, che ancora oggi, anche se in maniera residuale, continua a essere funzionante.

Grazie alla loro costruzione Roma fu la prima città antica a livello mondiale a disporre, oltretutto in grandi quantità, di acqua potabile.



per comprendere la grandezza mondiale degli acquedotti romani vi elenco una serie di numeri a partire dalle decine di migliaia di persone, tra schiavi e prigionieri, guidati da tecnici e maestranze specializzate che vi lavorarono. 150 acquedotti in Italia, 50 in africa, 24 in Iberia e più di 150 in Gallia. 

solo a roma ne furono 11

500 chilometri di condotte sotterranee, 47 chilometri di strutture su archi, centinaia di vasche, decine di fontane.

13 metri cubi al secondo di acqua potabile nettamente superiore alla fornitura di acqua odierna a roma .

ingegneri che furono capaci di far scorrere l'acqua protetta da uno strato cementizio impermeabile e percorrere gallerie ,superare montagne, attraversare fiumi , sfruttando solo la    legge di gravità grazie ad una leggera pendenza.




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